“La casa del sonno”, di Jonathan Coe: to sleep or not to sleep, that is the question.

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Esatto, da insonne quale sono (da tempi immemori), il mio approccio a questo titolo è stato di assoluta curiosità. Ed è questo il motivo per cui è entrato nella mia libreria. Quando, poi, prima di iniziarne la lettura, ho deciso di leggerne la trama sul retro, ho subìto immediatamente una forte fascinazione. Continua a leggere ““La casa del sonno”, di Jonathan Coe: to sleep or not to sleep, that is the question.”

“Sei la mia vita”, di Ferzan Ozpetek: ti dono me stesso.

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<< Sei la mia vita. >> Così mi avevi scritto, ricordi? Avevo lasciato il cellulare in funzione silenziosa, accanto al letto. All’improvviso, lo schermo si era illuminato nel buio ed erano apparse quelle quattro parole. Semplici, essenziali, ma sconvolgenti.

Così è iniziato il mio viaggio con Ferzan Ozpetek, attraverso la sua vita, in un racconto intimo e meraviglioso. Continua a leggere ““Sei la mia vita”, di Ferzan Ozpetek: ti dono me stesso.”

“C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo” di Efraim Medina Reyes: l’anti-letteratura colombiana.

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C’era una volta l’amore. Poi Rep è stato costretto dalle circostanze a desiderare di ammazzarlo. E come si ammazza un amore per una “certa ragazza” che non si riesce a dimenticare? Devo essere sincera? Se dovessi dare una risposta sulla base di queste pagine, non è affatto chiaro. Continua a leggere ““C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo” di Efraim Medina Reyes: l’anti-letteratura colombiana.”

“Non ti muovere” di Margaret Mazzantini: l’amore latitato.

Ora dovrei almeno provare a cercare delle parole.
Che forse non sono neanche necessarie, ma se non ho voluto più aprire libro per 2 giorni dopo averlo finito un motivo c’è. Ed è che avevo paura di pescare, nella mia libreria, un libro che non fosse assolutamente all’altezza. Continua a leggere ““Non ti muovere” di Margaret Mazzantini: l’amore latitato.”

“Neve” di Maxence Fermine: un filo sospeso.

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Il secondo libro di queste vacanze al mare è un libro scoperto per caso, ricercato, osservato, comprato con un’amica una sera fredda e piovosa di inizio estate e sfogliato con la delicatezza con cui si toccano le cose sacre.

Oggi sono qui per raccontarlo. Continua a leggere ““Neve” di Maxence Fermine: un filo sospeso.”

Anna, di Niccolò Ammaniti: essere Piccoli nel mondo è sufficiente.

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È scomparsa la solita mano che regge il libro, andata in vacanza anche lei. Fortunatamente mi ha lasciato libri da leggere!

Il primo di quest’estate è una copia di “Anna”, l’ultima uscita di Ammaniti, passato direttamente dall’albero di Natale alla sabbia delle spiagge pugliesi. Ho iniziato a leggere quest’autore nel 2013, ma ho subito recuperato in corsa, apprezzandone immediatamente lo stile e le opere. Continua a leggere “Anna, di Niccolò Ammaniti: essere Piccoli nel mondo è sufficiente.”

Rosso Istanbul, di Ferzan Ozpetek: alla ricerca del proprio posto nel mondo.

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Si lasciano mai le case dell’infanzia? Mai: rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più, anche quando vengono distrutte da ruspe e bulldozer, come succederà a questa.

Sono tutti i luoghi d’infanzia a rimanerci dentro. Le persone. Le parole. Le gondole sulla credenza. Le storie. Come questa.
Una storia a due voci. Un lui. Ed una lei. Continua a leggere “Rosso Istanbul, di Ferzan Ozpetek: alla ricerca del proprio posto nel mondo.”

“Adesso”, di Chiara Gamberale: superare indenni il punto di non ritorno.

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“Ti capisco e non mi spaventi, Lidia.”
“Che?”
“Ti capisco e non mi spaventi.”
“Pietro, ma sei scemo? Perché mi guardi così?”
“Cambia treno.”
“Cambiare treno?”
“Parti nel pomeriggio.”
“Perché?”
“Andiamo di là e facciamo l’amore.”
“Ma chi?”
“Tu e io.”
“E quando?”
“Adesso”.

216 pagine.

Un casino. Continua a leggere ““Adesso”, di Chiara Gamberale: superare indenni il punto di non ritorno.”

“La ragazza delle arance”, di Jostein Gaarder: esiste un oltre a questo pezzo di mondo?

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Tempo fa ho acquistato questo libro a scatola chiusa, come la maggior parte dei libri che acquisto, ovvero senza conoscerne la trama. E l’ho acquistato semplicemente perché mi è stato consigliato. Sinceramente oggi mi chiedo perché. Continua a leggere ““La ragazza delle arance”, di Jostein Gaarder: esiste un oltre a questo pezzo di mondo?”

“Soffocare”, di Chuck Palahniuk: e continuare a respirare?

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L’umiliazione è vera umiliazione soltanto quando si sceglie di soffrire.

E’ difficile iniziare a parlare di questo libro.
Come si fa a trovare le parole giuste per parlarti delle emozioni con cui Palahniuk gioca e si diverte grazie a queste pagine? Quali sono i giusti commenti che si possono fare rispetto ad un grande libro come questo? Continua a leggere ““Soffocare”, di Chuck Palahniuk: e continuare a respirare?”

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