“Il confine del paradiso” di Esmè W. Wang: il baratro sociale della malattia mentale

malattia mentale

Non ho mai conosciuto nessuno che si sia suicidato, e quindi non ho mai visto una lettera d’addio, anche perché di solito le ultime parole delle anime neglette che decidono di condannarsi vengono conservate in privato. Malgrado ciò non riesco a non pensare che queste lettere debbano essere molto simili, perché cos’altro si può dire se non continuare a ripetere Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace tanto, nello stesso modo in cui chi si innamora riesce a dire solo Ti amo, ti amo, ti amo […].

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“Lo zen e il tiro con l’arco”, di Eugen Herrigel: l’abbandono dell’Io

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L’ispirazione, disse una volta il Maestro, lega e collega, mentre si trattiene il respiro avviene tutto ciò che è giusto, e l’espirazione scioglie e porta a compimento, superando ogni limitazione. Ma questo allora non lo potevamo capire.

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