«Se dovessi sapere che, da qualche parte nel mondo, tu sei morta, morirei anche io».
Continua a leggere ““Dopo lo spettacolo” di Hirano Keiichiro: l’amore e gli infiniti dividui”
«Se dovessi sapere che, da qualche parte nel mondo, tu sei morta, morirei anche io».
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Non ho mai conosciuto nessuno che si sia suicidato, e quindi non ho mai visto una lettera d’addio, anche perché di solito le ultime parole delle anime neglette che decidono di condannarsi vengono conservate in privato. Malgrado ciò non riesco a non pensare che queste lettere debbano essere molto simili, perché cos’altro si può dire se non continuare a ripetere Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace tanto, nello stesso modo in cui chi si innamora riesce a dire solo Ti amo, ti amo, ti amo […].
Parole, parole, parole: non si soffermava sul loro significato, ma era completamente ammaliato dal loro potere. Possedevano una specie di forza che sfidava il suo intelletto ancora acerbo e aperto al nuovo.
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L’ispirazione, disse una volta il Maestro, lega e collega, mentre si trattiene il respiro avviene tutto ciò che è giusto, e l’espirazione scioglie e porta a compimento, superando ogni limitazione. Ma questo allora non lo potevamo capire.
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